Le strutture portuali devono essere protette dalle manovre delle navi essendo edificate ad una sufficiente distanza dalla linea delle banchine, in modo che una nave, per errore di manovra o avaria ai mezzi di propulsione e governo, tocchi prima le banchine arrestandosi. I piloni dei ponti nei fiumi e canali navigabili sono notoriamente protetti da un sistema di banchinamento in modo che i natanti non si avvicinino con la loro opera morta alle strutture sovrastanti , per evitare demolizioni dovute a manovre accidentali. La torre piloti del porto di Genova è un clamoroso sbaglio di progettazione di opere portuali. I colpevoli sono in primis coloro che hanno concepito e permesso la costruzione di una tale opera. Complici sono gli operatori che, pur sapendo come funzionano le manovre in un porto, conoscendo la massa e l’inerzia che hanno le navi che di lì possono transitare e manovrare, non si sono opposti alla realizzazione di quella struttura. Il fatto che sia successo solo oggi è solamente una questione di fortuna. E’ come mettere una paletto in mezzo all’autostrada e stupirsi se una macchina lo centra in pieno. La nave “Jolly Nero” si è danneggiata minimamente, a riprova dell’assoluta sproporzione tra la resistenza meccanica di oggetti operanti nello stesso ambito, e della relativa piccola energia che è stata necessaria ad abbattere la torre e tutto l’edifico collegato. Che il primo indagato sia il capitano della nave è un atto dovuto probabilmente, quanto inutile per il vero accertamento della verità. Solidarietà ai parenti delle vittime di questa ennesima tragedia.
09.05.2013 Incidente a Genova
Collisione “Jolly Nero” torre di controllo Piloti Porto di Genova.
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